Gli alimenti biologici
Quando parliamo di alimenti biologici facciamo riferimento ai prodotti di un determinato tipo di agricoltura – detta biologica – che si prefigge di rispettare i naturali cicli di vita dell’ambiente, la biodiversità e la sostenibilità garantendo ai consumatori cibi sani e genuini. Questo tipo di coltivazione, sfrutta la fertilità del suolo limitando gli interventi esterni – che sono parte dei metodi della coltivazione convenzionale – escludendo in questo modo quelle sostanze che possono essere nocive per il nostro organismo e per l’ambiente, ossia tutti quei prodotti chimici tra cui: concimi, pesticidi e antiparassitari. L’agricoltura biologica, infatti, si limita ad utilizzare come fertilizzanti prodotti derivanti dal mondo naturale, sia esso animale, vegetale o minerale.
Da ciò è facile dedurne che la sostanziale differenza tra l’agricoltura convenzionale e l’agricoltura biologica sta nella qualità e quantità dei prodotti immessi all’interno dell’agrosistema.
Gli alimenti biologici, pertanto, nascono da intenti e obiettivi ben precisi: produrre alimenti di qualità, rendere il sistema agricolo autosufficiente, salvaguardare la fertilità naturale del terreno e ridurre l’inquinamento.
Le sue prerogative hanno fatto sì che l’interesse del mercato, verso questa categoria di prodotti, divenisse sempre più crescente e necessitasse di una regolamentazione per arginare gli inganni delle aziende che cercano di accattivarsi i compratori. Basti pensare all’olio biologico che può essere prodotto unicamente da frantoi abilitati, certificati da un logo sull’etichetta che ne stabilisce e assicura la certificazione.
A livello legislativo, infatti, l’agricoltura biologica è stata regolamentata a partire dal 1991 con il *Reg. (CEE) nº 2092/91 relativo ai metodi e alle indicazioni di produzione dei prodotti agricoli. Nel 1999, con il *Reg. (CE) nº 1804/99, vennero regolamentate anche le produzioni animali. Un successivo regolamento fu varato poi nel 2007, Reg. (CE) nº 834/2007 che abroga i precedenti e fa riferimento alla produzione biologica e la sua etichettatura.
In conseguenza a queste regolamentazioni gli alimenti biologici, per essere immessi sul mercato con questa dicitura, necessitano di una specifica certificazione. A controllare questo tipo di produzione sono organismi di controllo – o enti di certificazione – autorizzati dal Ministero delle Politiche Agricole(MIPAAFT) alla verifica del rispetto dei regolamenti da parte delle aziende biologiche. La valutazione prevede il sopralluogo di un esperto dell’organismo, il quale controlla il rispetto delle procedure e normative. Una volta effettuato il controllo (a cadenza annuale) e accertato che le misure e le metodologie sono in regola, questi organismi possono concedere il proprio marchio da apporre sulle etichette dei prodotti aziendali.
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