Crostini toscani, origine della tradizione regionale
Accompagnati da un buon calice di vino e da un ricco tagliere di salumi i crostini non mancano mai sulla tavola toscana. L’antipasto dalle origini antiche è anche conosciuto con il nome di “crostini neri“, l’aggettivo richiama il colore del paté tradizionale, a base di fegatini di pollo, con cui viene servito.
Oggi sono diffuse innumerevoli versioni, che scatenano dibattiti tra i gastronomi della regione, alcune famiglie hanno addirittura una propria ricetta tradizionale tramandata di generazione in generazione.
Ricetta dei crostini toscani
Per coloro che non li conoscessero, i crostini toscani sono fette di pane condite con un paté a base di fegatini di pollo, capperi, olio, cipolle e acciughe. Questa ricetta è conosciuta come “aretina” è particolarmente diffusa tra Arezzo e Firenze.I più tradizionalisti bandiscono i robot da cucina per la preparazione di questo antipasto tradizionale, i nuovi mezzi tecnologici infatti a loro detta compromettono la consistenza della salsa.
I crostini neri a base di fegatini sono in netta opposizione ai crostini bianchi diffusi soprattutto nella zona di Siena, questi ultimi sono accompagnati da una salsa a base di burro, formaggio e tartufo, dal caratteristico colore chiaro. Per quanto riguarda il pane invece può essere servito in maniera diversa a seconda di gusti e tradizioni: qualcuno lo preferisce fresco, altri appena scaldato e infine c’è chi preferisce farlo abbrustolire così da renderlo più croccante e fragrante.
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Storia e origine del prodotto
L’origine dei crostini toscani è molto antica, si pensa risalga addirittura all’epoca degli antichi Romani. In occasione dei banchetti le pietanze a base di carne e pesce venivano servite in grandi piatti da condividere e i commensali utilizzavano il pane per raccogliere salse,oli e sughi. Nacque così il primo antenato dei crostini veri e propri.
Nel Medioevo cambiarono le consuetudini alimentari, la tradizione di condivisione romana lasciò spazio a piatti e posate individuali. Tuttavia l’abitudine di accompagnare il pane alle salse o ai sughi della portata principale non scomparve del tutto, ma rimase, soprattutto in Toscana. Si trattava di un’usanza che permetteva di non sprecare nemmeno una briciola. Il pane del giorno precedente veniva scaldato e servito con paté a base di carne, essendo questa abitudine diffusa particolarmente tra le classi più povere i tagli di carne a disposizione non erano ovviamente i più ricercati, ecco quindi spiegata l’origine del paté a base di fegatini di pollo o frattaglie con cui il crostino toscano tradizionale viene oggi accompagnato.
L’invenzione dell’antipasto è dunque da attribuire al popolo, tuttavia la tradizione divenne a poco a poco adottata anche dalle classi sociali più elevate, seppur con qualche adattamento. Quello che era nato come un alimento di base, essenziale, dalla necessità di risparmiare divenne un ricercato antipasto nelle residenze dei nobili toscani, che proponevano ai loro sofisticati ospiti una ricetta sempre diversa. Il crostino divenne così popolare che i nobili in visita in Italia da altri paesi portarono la tradizione toscana a casa propria nelle corti europee, che adottarono l’usanza di servire l’entrée prima dei pasti.
Il crostino toscano ha mantenuto nei secoli la sua popolarità e ancora oggi è presente sulle nostre tavole nelle sue innumerevoli e sempre sfiziose versioni.
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