Come eseguire il corretto smaltimento dell’olio da frittura
Lo smaltimento dell’olio da frittura era considerato un peso fino a poco tempo fa. Per molti era purtroppo un optional con sversamenti scellerati nei lavandini o in fognatura. La cultura ambientale per fortuna sta crescendo e la letteratura scientifica ha dimostrato che basta una sottile patina oleosa per provocare gravi conseguenze alle specie vegetali e animali che abitano i corsi d’acqua. Pochi semplici consigli aiuteranno a individuare i metodi di riciclo più corretti degli oli da cucina.
Quale olio usare per fritture leggere e croccanti
Nulla è saporito come una frittura. Sono in tanti a pensarlo anche se la fama che accompagna questo antichissimo metodo di preparazione dei cibi non è delle migliori. Friggere però non deve necessariamente essere sinonimo di attentare alla propria salute. Fondamentale è la scelta della materia prima abbinata a un uso accorto di gas e padelle. Temperature elevate sono necessarie per realizzare una pietanza fritta. Il segreto è nel gestire sapientemente i tempi di esposizione degli ingredienti al calore affinché non si determini la bruciatura della parte a diretto contatto con l’olio. Al contrario si verificherebbe l’ossidazione dei prodotti con rilascio di sostanze nocive responsabili di problematiche di varia gravità. Molto importante è la scelta dell’olio da utilizzare. Quello d’oliva batte tutti per distacco. I chimici concordano nell’indicare il condimento tipico italiano come il più indicato anche per le fritture. La chiave è negli acidi grassi monoinsaturi, componenti virtuose che non appesantiscono le arterie. L’alto contenuto di acido oleico innalza il punto di fumo e allontana il rischio di insalubri bruciature. Ottime credenziali vanta anche l’olio di arachide in virtù della elevata resistenza alle temperature. Sempre più spesso scienziati e nutrizionisti lo annoverano tra le tipologie più indicate e i puristi del gusto lo preferiscono perché meno invadente.

Smaltimento olio da frittura: come eseguirlo correttamente
Abbiamo portato a termine un gustoso pranzo. Bisogna passare alla fase due: come eseguire il corretto smaltimento dell’olio da frittura? Semplice ma qualche accorgimento va adottato. Bisogna dotarsi di un contenitore ad hoc con chiusura a tenuta. Una tanica a prova di ribaltamenti è la scelta ideale. In alternativa anche una bottiglia capiente può andar bene anche se costringerà a svuotamenti più frequenti. E’ fondamentale dare un’occhiata al programma di conferimento dei rifiuti adottato nel comune in cui si vive. Lo smaltimento corretto dell’olio da frittura è un obbligo di legge e ogni società di igiene ambientale è tenuta a indicare le modalità di deposito periodico dei recipienti d’olio esausto raccolti dalle famiglie. Solitamente si tratta di piccoli silos con apertura accessibile ubicati in luoghi pubblici e vigilati. Una banale routine una volta individuata la metodica prescelta. Quanto alla modalità di raccolta è necessario lasciar raffreddare l’olio prima di versarlo nel contenitore onde evitare degradazioni più o meno gravi delle pareti del recipiente. E’ consigliabile dotarsi di uno degli appositi utensili con livello visibile così da non correre il rischio di veder debordare il liquido. Contrariamente a quanto si pensi non è richiesta la separazione preventiva dei residui solidi di frittura che altrimenti, smaltiti indebitamente, provocherebbero danni ambientali enormi.
Perché è importante smaltire l’olio da frittura nel modo giusto
Ed è proprio l’ambiente il principale beneficiario del corretto smaltimento dell’olio da frittura. Come detto le particelle oleose rilasciate nei corsi d’acqua o nei terreni finiscono per contaminare gravemente le matrici ecologiche. Fiumi e mari patiscono la presenza di questi agenti che hanno il potere anche con minimi quantitativi di velare la superficie impedendo alla luce solare di attraversare il pelo dell’acqua. Si determina così il progressivo deterioramento delle condizioni di vivibilità delle aste fluviali e persino dei bacini marini. Le immagini degli sversamenti di petrolio negli oceani, sia pure con dimensioni diverse, ne sono una drammatica dimostrazione. Anche il rilascio incontrollato sul suolo risulta dannoso in quanto può contaminare le falde meno profonde.
L’olio usato può avere invece numerose nuove vite giuste e utili. Opportunamente trattato diventa un ingrediente chiave di tutte le crocchette per animali presenti in commercio. L’industria automobilistica ne ha fatto da tempo un eccellente combustibile alternativo, soprattutto per i mezzi agricoli. Se ne ricavano anche ottimi liquidi per impianti da riscaldamento. E lo potrete trovare persino nella insospettabile crema da bellezza che applicate tutti i giorni.
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