Marmellata di fichi: differenze con la confettura
La marmellata di fichi è tra le preferite dei consumatori, questo è dovuto al fatto che il fico di per sé è un frutto molto dolce e di conseguenza ha un sapore molto gradevole quando tramutato in forma spalmabile.
Ciò che non tutti sanno è che spesso, il termine marmellata, è usato impropriamente per indicare ogni tipo di composto a base di frutta, zucchero e acqua.
Esistono invece diverse tipologia per prearare i prodotti a base di frutta spalmabile, che si distinguono tra loro per la quantità al loro interno di frutta e zuccheri aggiunti.
Ad una quantità di frutta maggiore corrisponde un prodotto più sano e meno calorico, dunque bisogna prediligere durante la spesa un composto formato da almeno il 30% di frutta.
Scopriamo insieme quali sono le differenze che intercorrono tra: marmellata, confettura e composta.
Una colazione sana
Marmellate, confetture e composte sono dei prodotti tipici del nostro paese, senza distinzione di regioni o località di provenienza specifiche.
Danno il via alle nostre giornate e ci aiutano a farcire i dolci più deliziosi e genuini, spesso si preferisce produrle in casa con la frutta di stagione, e altre volte invece si è costretti a scegliere tra le sconfinate possibilità offerte dal mercato.
Infatti, non tutti hanno il tempo e la pazienza di produrre queste conserve fai-da-te.
Abbiamo pensato di darvi qualche direttiva per capire le differenze che intercorrono tra queste tipologie e soprattutto per aiutarvi ad effettuare una spesa consapevole, fornendovi le conoscenze necessarie per scegliere il prodotto migliore.
Per portare in tavola tutti sapori della terra e i principi nutritivi della frutta, prestate bene attenzione alle etichette di ciò che acquistate, in questo senso vi sarà utile fare attenzione a queste tre componenti:
- Frutta primo ingrediente: deve essere almeno il 25-30% del composto;
- Senza conservanti: prestate attenzione alla presenza di additivi come conservanti e coloranti;
- Attenzione alle diciture ‘senza zucchero’: spesso ingannevoli e nate da semplici strategie di mercato.
La marmellata e la confettura
Dopo una panoramica generale del settore, entriamo nella parte più specifica e spieghiamo le dovute distinzioni tra queste tre forme di frutta spalmabile.
Dal portoghese marmelada, la marmellata in passato indicava un composto a base di marmelo, cioè di mela cotogna.
È ormai diffusa la consuetudine di indicare, con il termine marmellata, tutti i prodotti a base di frutta spalmabile, ma ad identificare come marmellata i prodotti a base di agrumi deriva dalla tradizione anglosassone, dove il termine era usato unicamente per la marmellata a base di arancia. La confusione generata da queste denominazioni è stata messa a tacere dalla Comunità Europea che, circa quarant’anni fa, ha sciolto ogni dubbio a riguardo con una direttiva la 79/693 del 1979.
La marmellata è un prodotto alimentare a base di zucchero e agrumi – dunque solo a base di arancia, mandarino, limone, cedro, bergamotto e pompelmo.
La percentuale di frutta all’interno della marmellata deve superare necessariamente il 20%. Questa percentuale, secondo il decreto europeo, deve essere tratta dalla polpa, la purea, il succo, gli estratti acquosi e la scorza.
A differenziare la confettura dalla marmellata è la possibilità di poterla preparare con qualsiasi tipo di frutta, limitandosi ad utilizzare la polpa e mai in una percentuale inferiore al 35%.
Oltre a questa tipologia, esistono le confetture extra, ovvero quelle che richiedono una percentuale di frutta superiore e che sia maggiore o uguale al 45% del totale.

La composta
Oltre alla marmellata e alla confettura, esiste una terza tipologia: la composta.
Un prodotto a base di frutta che ha sebbene simile alle altre, si differenzia perchè mira alla creazione di un composto ancora più sano, dove la percentuale di frutta supera addirittura i due terzi del totale.
Oltre all’aumento di frutta, si distingue dalle altre per la minore quantità di zucchero utilizzato per la sua preparazione.
I vantaggi della composta di frutta è che quest’ultima è completamente frullata, formando così una crema omogenea – senza grumi, spesso non desiderati – facilmente spalmabile come per la confettura di fichi.
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